mercoledì 11 dicembre 2013

Puerto Rico (part 1)


"La Isla del encanto"

Day 1 24/11
Dopo aver lavorato per tutto il giorno prima, quella mattina mi sono dovuta svegliare prestissimissimo (5.45) perché dovevamo uscire di casa alle 6.30 di modo da arrivare in orario all'aeroporto e fare tutto con tranquillità. Ecco, ce lo siamo potuti scordare! hahaha io mi sono svegliata in orario, e così tutti gli altri, ma Matt doveva ancora finire di fare le valigie, Susie non trovava dei jeans e ha fatto su un casino, le valige erano pesanti e ci abbiamo messo un po' a portarle giù e caricarle in macchina.. morale che siamo usciti di casa alle 6.50. Ma non è tutto, prima di andare in aeroporto dovevamo passare a prendere David, il quale, quando ci siamo presentati fuori da casa sua, è uscito sulla soglia in pigiama, co una faccia da sonno tremenda, dicendo "Ma non dovevamo partire alle 9?" No, ALLE 9 ABBIAMO L'AEREO! e lui "Sh*t, devo ancora fare le valige io!" Non vi dico: panico più assoluto. Erano le 7 oramai e per arrivare in aeroporto ci volevano un bel 40 minuti. Siamo rimasti in macchina, tutti in ansia di rischiare di perdere il volo, ad aspettare che David finisse di impacchettare tutto. All'alba delle 7.20 ci siamo diretti in aeroporto. Una volta lì Susie ha mollato giù me, Stefan e Matt per imbarcare le valigie e lei e David sono andati a cercare parcheggio. Abbiamo fatto tutto di corsa ma alla fine siamo riusciti ad arrivare al nostro gate anche qualche minuto prima; così abbiamo avuto modo di comprare riviste e qualche snack.
Il volo consisteva in un'oretta fino ad Atlanta (con il cambio d'ora però sembravano 2) dove sono stata seduta di fianco a Stefan e ho dormito tutto il tempo con la faccia spiaccicata sul finestrino; un'altra oretta di attesa ad Atlanta, per poi avere il volo finale di circa 3 ore con cui saremmo arrivati a Puerto Rico verso le 5 del pomeriggio. Lì eravamo seduti tutti sparsi ed è stato il volo più lungo della mia vita. Infatti circa a metà del viaggio una delle hostess è venuta da me e mi ha chiesto se la signora che era venuta a parlarmi poco prima (Susie) fosse mia madre. Io le ho risposto che era la mia guardiana legale e lei mi ha fatto cenno di seguirla nel retro dell'aereo, dove stanno le hostess e dove io non ero mai stata. Lì c'era Susie che non stava per niente bene: tremava tutta non riusciva a parlare ed ha avuto una sorta di attacco di panico. Io non sapevo bene cosa fare, le hostess erano venute a chiamare me perché mi avevano vista chiacchierare con lei quando si era alzata e non sapevano con chi altro stesse viaggiando. Io sono andata a chiamare subito David ed insieme l'abbiamo fatta calmare, le hostess le hanno dato un po' d'acqua e dopo quasi un'ora è ritornata in se ed era del tutto calma. IO all'inizio ero davvero spaventata perché non ero mai stata in una situazione del genere (in un aereo per di più, quindi mette ancora più ansia) e non sapevo bene che cosa dire o fare. Alla fine però per fortuna tutto è andato per il meglio. Non era di certo a causa della paura di volare perché ha fatto tantissimi viaggi e non soffre per nulla l'aereo; si trattava più che altro di accumulo di stanchezza (aveva lavorato sodo per tutta settimana per il matrimonio e dormiva poco o nulla la notte), debolezza (da un paio di giorni era malaticcia) e nervoso (aveva avuto una grossa litigata con Matt quella mattina). Insomma un po' di tutto, quando siamo atterrati però eravamo tutti preoccupati e nessuno era di buon umore. Quindi dopo aver recuperato i bagagli, abbiamo preso un taxi, ci siamo fatti portare al nostro hotel e siamo rimasti in camera a riposare e rinfrescarci un attimo fino a cena. Durante la strada non avevo avuto modo di vedere granchè perché era tutta tangenziale, se non per il fantastico cielo rosato all'ora del tramonto. L'hotel era a dir poco stupendo: era l'Embassy Suites una catena posseduta dall'Hilton, in Carolina, a poche miglia da San Juan la capitale dove eravamo atterrati. La nostra zona è ben conosciuta per le spiagge, molto turistiche e ben attrezzate. L'hotel era una sorta di quadrato con il cortile interno in cui ci sono divanetti e tavolini immersi nella natura: c?erano un sacco di piante (alcune finte però) cascatine d'acqua, ponticelli, gazebi e venivano ricreati anche i versi dei pappagalli e di altri animaletti, tanto che sembrava di essere davvero in una foresta. Tutto intorno c'erano le camere su più piani a cui si arrivava con degli ascensori di vetro da cui potevi vedere tutto il cortile interno dall'alto. La nostra camera era all'ottavo piano (l'ultimo) e dava una vista fantastica sulla piscina sul retro, paradisiaca, che io non ho perso l'occasione di fotografare subito:


Sempre nella stessa struttura ci sono anche negozietti, il casinò e ristoranti, tra cui quello di cucina tipica in cui abbiamo cenato la prima sera. Infatti eravamo stanchi e non ancora pronti per uscire ad esplorare la zona e cercare un posto dove mangiare, quindi ci siamo accontentata di quello dell'hotel. Era carino però ed il cibo fresco e buono: ci siamo divisi come antipasto una portata di blooming onions, bastoncini di cipolle fritte serviti come se fossero petali di un fiore, rimpiango di non aver fotografato la portata perché era davvero sorprendente; sembravano tanti rametti di una qualche pianta particolare. Io poi ho preso fettuccini in una salsa particolare con gamberetti.
Dopo cena siamo ritornati in camera, ci siamo fatti le docce e siamo andati a dormire disposti tatticamente in questo modo: io e Susie in un letto, Matt in un altro, Stefan sul divano letto e David per terra, sua scelta visto che, volendo, c'era posto sia con Stefan che con Matt. Eravamo tutti emozionati perché il giorno dopo sarebbe iniziata davvero la nostra vacanza e avremmo finalmente visto questa splendida isola.

Day 2 25/11
Il secondo, ma in realtà primo, giorno abbiamo deciso di passare la mattinata nella old San Juan, la parte vecchia della capitale. Così dopo una colazione abbondante e davvero internazionale (bacon, frittate e patate) nell'hotel, abbiamo preso un taxi e ci siamo fatti lasciare davanti alla rocca di un forte. Infatti San Juan è una delle prime città nei caraibi ad essere stata conquistata dagli europei subito dopo la scoperta del continente; quindi sono ancora presenti i resti dei forti che erano le loro basi militari ed è bellissimo andarli a vedere perché sono a strapiombo sul mare; in modo che potessero monitorare l'arrivo di navi nemiche. Ce ne sono 2 di roccaforti, connessi tra loro da una specie di passerella, ai due estremi della città in modo da inglobarla e proteggerla, almeno sul fronte del mare. I panorami sono fantastici,  danno un senso di libertà estremo; infatti quando ti sporgi dalle torrette di guardi di fronte a te hai solo l'oceano (di un blu accecante tra l'altro) e il vento che ti soffi in viso. Siccome le parole non rendono, spero che lo facciano le immagini:



 








 
 
Davvero mozzafiato. Da lì poi ci siamo spostati verso il centro della cittadina ed abbiamo fatto una passeggiata tra i vialetti tutti dissestati e molto strettini chiusi da file di casette tutte attaccate e coloratissime. Mettevano davvero di buon umore a guardarle nel loro intonaco sgargiante. Poi, pur essendo protettorato degli Stati Uniti, i segnali sono in spagnolo che è praticamente la lingua principale e parlata da tutti, quindi si ha davvero la sensazione di sentirsi nei caraibi!














 
 
Per pranzo ci siamo fermati in un ristorantino di cucina tipica, schiacciato in un viale tra due casettine. L'interno era molto accogliente, tappezzato di bandiere portoricane, maschere colorate e statuette con la musica latino americana a palla e banane sparse ovunque. Abbiamo preso degli antipasti tutti insieme da dividere, fried cod e corn cheese, e poi io ho preso un pesce (non mi ricordo più quale) con yuca fritta come contorno che qui è famosa quanto le patatine fritte negli usa. Con la pancia piena, abbiamo preso un taxi per ritornare a Carolina, dove c'era il nostro hotel, ci siamo infilati il costume ed abbiamo passato il resto della giornata nella spiaggia di fronte all'hotel. Era davvero stupenda con la sabbia bianca e l'acqua trasparente. Poi era pubblica ma non troppo affollata, quindi ci siamo sistemati sotto una palma e si stava bene. Io e David poi siamo anche andati a fare Jet Ski! Infatti affittavano le moto d'acqua e lui, come in tutti gli sport, è bravissimo a guidarla ed ha fatto anche gare nazionali; quindi, quale miglior occasione per me di provare questa esperienza se non con lui che era praticissimo? Infatti sapeva bene come prendere le onde e in che direzione; così che abbiamo fatto dei salti altissimi. E' stato fantastico, metto che all'inizio ero un po' tesa perchè andavamo veramente sparati a tutta velocità e quando saltavamo in aria mi sembrava di volare via, seppur fossi praticamente appicciata al suo giubbotto di salvataggio, ma alla fine ho cominciato davvero a divertirmi come una pazza. Urlavo e salutavo gli altri che riuscivo a vedere sulla spiaggia. Siamo stati fuori mezz'ora ma è volata. Quando siamo ritornati sulla spiaggia io mi sono messa al sole ad asciugare mentre David ha montato una specie di corda tra due palme e si è messo ad esercitarsi, cosa che fa tutti i giorni, a camminarci sopra, per migliorare il suo equilibrio. Lui infatti guida motocross e questo genere di cose gli servono per migliorare tutte le prestazioni. Era divertente osservarlo ed un sacco di gente si è fermata intorno a guardarlo. A vedersi sembrava abbastanza facile, ma poi ci abbiamo provato io e Stefan e siamo entrambi caduti miseramente, io sono riuscita a fare solo un passo! :(






Il tramonto, come potete vedere, di un rosino zucchero filato, era davvero un bello spettacolo. Dopo essercelo goduto siamo andati in camera lavarci e prepararci per uscire la sera. Prima però io e Stefan abbiamo fatto un tuffo in piscina: infatti era ormai buio, era deserta e l'acqua era illuminata con dei faretti che ogni minuto cambiavano colore e davano un effetto fighissimo. In serata non abbiamo fatto granchè: solo un passeggiatina in zona per localizzare i punti ristoro più vicini haha e poi ci siamo fermati in questa specie di ristorante self service, dove ho preso Italian Chicken il cui nome, a parte il fatto che fosse pollo, non era molto azzeccato. Infatti si trattava di petto di pollo cosparso di salsa al pomodoro e con una fetta di formaggio fuso sopra. Il tutto era buono ma non si trattava di certo di una specialità italiana!! Dopo cena siamo andati a prenderci un gelato che abbiamo mangiato passeggiando al ritorno all'hotel. Io ho guardato un po' the Voice con Susie ma a metà devo essermi addormentata perché quando mi sono risvegliata era già il giorno dopo!

Day 3 26/11
Sotto suggerimento di David (il quale si era preso il compito di segnare tutti i percorsi che dovevamo fare sulla cartina divisi secondo le giornate) abbiamo deciso di affittare una machina che risultava più economico e comodo rispetto a prendere il taxi ogni volta. Matt e David quindi si sono svegliati presto e sono andati a  procurarci una macchina mentre noi abbiamo fatto colazione con calma in hotel. Quando eravamo tutti pronti ci siamo messi in viaggio alla ricerca di queste grotte, chiamate El Coayuco, di cui avevamo visto tante recensioni su internet che ne parlavano davvero bene e che eravamo curiosi di visitare. Il problema è stato che erano in una proprietà privata, essenzialmente nel giardino di alcuni abitanti del posto che permettevano ai turisti di fare dei piccoli tour; quindi con il navigatore non riuscivamo a trovarle! Perciò non vi dico, a parte che abbiamo perso tutta la mattinata in macchina (dalle 9 a mezzogiorno) ma poi ci siamo anche persi per stradine in mezzo alla foresta!! Dietro poi eravamo in 3 e io in mezzo tra Stefan che è una montagna e Susie che piccola non è. Quindi sembrava un viaggio infinito. L'unica cosa buona sono stati i panorami stupendi che siamo riusciti a vedere!! Infatti eravamo praticamente immersi nel verde, con i fiumiciattoli ai lati della strada, un sacco di uccelli enormi e colorati che ci volavano vicinissimi e ci siamo ritrovati su stradine in mezzo ai paesini rurali della zona on tutta la gente del posto che i salutava contenta dai lati della strada. Alla fine, all'alba di mezzogiorno e dopo le indicazione di 9 persone diverse, siamo finalmente riusciti a trovare il posto giusto e, lasciatemelo dire: tutte quelle ore di macchina ne sono valse la pena!!Il tour era gratuito, i proprietari chiedevano solo un paio di dollari per il parcheggio, ma, volendo, si poteva chiedere una guida per essere aiutati nell'esplorazione, a cui dopo si lasciava la mancia. Noi abbiamo fatto così; prima di tutto perché volevamo avere qualche informazione in più, e secondo perché, non essendo una proprietà statale, c'erano zone molto pericolose da cui era facile cadere (da altezze spropositate) e che sarebbe stato meglio attraversare con qualcuno di esperto. Però erano davvero spettacolari. Si trattava di grotte a strapiombo sul mare che racchiudevano delle spiaggette di palme incontaminate. Volendo (cosa che abbiamo fatto) attraverso delle scalette in legno molto precarie si poteva scendere più in profondità per alcune specie di caverne sotterranee con fiumiciattoli. La guida ci ha consigliato la via migliore per raggiungerle, ci ha parlato delle incisioni sulle pareti (probabilmente risalente alle antiche civiltà del centro America)  e ci ha elencato tutti i film che sono stati girati lì, tra cui anche alcune scene di  Pirati dei Caraibi!! Non perdo neanche tempo a descrivere quando straordinari fossero quei luoghi: metto direttamente le foto.























 
Quando siamo usciti da lì, ancora meravigliati e tutti soddisfatti per essere riusciti a trovare un posto così bello, eravamo affamatissimi così abbiamo raggiunto il faro, lì in zona, dove c'era un ristorantino all'aperto che dava sul mare. Il posto era molto bello e caratteristico (tutto decorato con conchiglie e stelle marine), ma non ci fossimo mai seduti! Erano a dir poco LENTISSIMI! vi dico solo che siamo arrivati alle 3 e ce ne siamo andati alle 5.15, e volevamo un pasto veloce! Io ho preso Yuca fritta ripiena di pollo e si presentava così:



Una volta finito era ormai quasi buio e non c'era niente in zona che potessimo fare così abbiamo optato per ritornare in hotel, sistemarci un po' ed andare  passeggiare sulla spiaggia di notte. L'atmosfera era davvero carina e abbiamo incontrato anche un po' di campeggianti.

 
Prima di ritornare in camera ci siamo fermati da Pizza Hut (quella 'è ovunque) e ci siamo divisi due pizze. In camera poi docce e a letto :)

To be continued....

1 commento:

  1. Hai visitato posti meravigliosi!!! Il post è bellissimo e dettagliato ...in questo pomeriggio nebbioso ci voleva proprio un po' di mare!

    RispondiElimina