domenica 29 dicembre 2013

American Christmas

Vediamo un po' di riprendere da dove eravamo rimasti e di raccontare questo mio Natale americano:
La vigilia è stata proprio una giornata normalissima, non so se è per tutte le famiglie o solo per la mia, ma qui non si celebra nulla. So che alcuni vanno in chiesa, cosa che noi non abbiamo fatto. La mattina ciascuno aveva qualcosa da fare e Susie si è rintanata nella casetta sul retro a cominciare a cucinare per il grande pranzo del giorno seguente, così io sono rimasta in cucina a fare test pe rla patente e guardare la televisione. Verso mezzogiorno è sceso Charlie a farmi un po' di compagnia. Abbiamo parlato un po' e, quando ci ha raggiunto anche Stefan, ci ha fatto assaggiare un nuovo sandwich: alla bologna fritta! Hahha sì avete capito bene, la bologna, il salume che abbiamo anche noi, fritta. E' buona ma immagino debba essere una bomba calorica. Abbiamo anche provato una bevanda nuova (analcolica) chiamata  root beer che, più che una birra sembra un tipo strano di coca cola. Ah, a proposito, parlando di cibo, incidente della sera prima: Susie ci ha preparato quelle che sembravano innocenti alette di pollo fritto, io fin dal primo boccone ho pensato che fossero un po' strane e il sapore non mi convinceva per niente, ma nonostante tutto, ho continuato a mangiarle. A fine pasto, quando ho chiesto bene che cosa fossero, mi sono sentita rispondere che si trattava nientemeno che di fegato di pollo fritto!!! Ma stiamo scherzando?! Blaaah e io che l'ho pure mangiato, mi è venuta la nausea al solo pensiero di che cosa fossero in realtà, tremendo.
Comunque, dopo pranzo sono andata da Walmart con Charlie e Stefan a comprare degli ingredienti che servivano a Susie, impegnata praticamente tutto il giorno a cucinare. Stranamente non era nemmeno poi così affollato, anzi al confronto con i supermercati italiani alla Vigilia era praticamente deserto e la cosa ovviamente mi ha lasciato un po' sorpresa! Abbiamo fatto abbastanza in fretta di modo che, quando siamo ritornati, ero ancora in tempo per fare un veloce videochiamata per salutare tutta la mia famiglia dalla parte di mia madre riuniti a casa di mia nonna per il nostro tradizionale cenone. Erano tutti contenti e c'erano anche alcuni dei miei zii e cugini che non avevo più visto dal giorno in cui ero partita, quindi mi ha fatto davvero piacere e mi ha fatta sentire, almeno un pochino, un po' più parte del Natale italiano che, per quest'anno, mi sono persa. Dopo la videochiamata che stranamente mi ha solo rallegrata mentre pensavo potesse provocarmi una forte nostalgia,  mi sono vista un film (cosa che ormai ho preso come abitudine quando non trovo nient'altro da fare) What happens in Vegas. Verso sera poi il mio cellulare ha cominciato ad essere tartassato dagli auguri di Buon Natale italiani provenienti da tutti i miei parenti e amici, quindi con la scusa del rispondere, mi sono messa a chiacchierare un po' con tutti per sapere come stavano. E' venuta a trovarci Maw Dawn per darci gli auguri e i ha portato che dei biscotti, sempre carina. A cena abbiamo mangiato il minestrone con i crackers, giusto per mantenerci leggeri sapendo quello che ci aspettava la mattina seguente. Quando sono salita in camera mia mi sono fatta una bella doccia, visto un film molto particolare e che consiglio intitolato Keith e poi sono andata a dormire attendendo l'arrivo di Babbo Natale ;)
Il giorno dopo al risveglio, così come fin da quando ero piccina piccina, avevo un solo pensiero fisso in testa: è Natale!!
Ammetto che, dopo la piccola delusione iniziale del sapere che non si è a casa, non si può abbracciare la mamma e scartare i regali in pigiama circondata dalla mia famiglia, come ho messo piede giù dal letto mi sono sentita bene ed è stato proprio come sempre. Sono scesa per colazione e ho dato una mano a spostare il tavolo e mettere tutte le sedie per il pranzo a cui saremmo stati presenti tutti noi (compreso David) e i vicini (Maw Dawn e il suo fidanzato, si lo so che fa strano visto che hanno 80 anni ma non so come altro chiamarlo). Poi mi sono rifugiata in camera per un pochino per scartarmi per conto mio i regali ed i biglietti che mi erano arrivati dai miei genitori e alcuni dei miei zii. Ho ricevuto una borsa, un foulard, la piastra per capelli, 3 paia di orecchini, un braccialetto, un libro e poi mi hanno inviato anche un portafoto con la foto di mia mamma mio papà e mio fratello e la scritta "Miss u, we love you!" (ellaeppa imparano anche l'inglese hahah) e un poster con una specie di collage con un po' delle fotografie che ho scattato da quando sono qui e che ho già appeso in camera. Tutte cose bellissime grazie alle quali, seppur così lontana dalla mia famiglia ho potuto sentirne un po' il calore! Poi sono riscesa per apparecchiare la tavola ed aiutare a portare tutte le portate in cucina. Quando sono arrivati tutti ed eravamo finalmente pronti per mangiare, ci siamo dati tutti la mano in cerchio, Charlie ha fatto la preghiera in occasione del Natale e per benedire il cibo, ci siamo scambiati gli augurio e poi ci siamo messi a mangiare. Ok, non mi ricordo tutti i nomi perché erano tutte portate nuove che Susie non aveva mai cucinato ed erano cose tutte strane. Il mio piatto appariva più o meno così:

Nonostante ci fosse davvero tantissimo cibo questo è stato il primo Natale in cui non sia stata completamente sazia. Infatti io mi sono forzata e ho provato tutto ma, sarà che non sono abituata o che queste specie di pappette non sono nel mio stile, ma non mi piaceva niente. Tra quello che mi ricordo c'erano: purè di patate dolci con marshmellows, gravy, casserole, ham, maccheroni cheese e un sacco di verdure e fagioli.
Anche i dolci erano tantissimi (torta di zucca, torta con pecan, palline di cocco e cioccolata, tiramisù e biscotti) ma ho mangiato solo qualcosina. Dopo il pranzo che, a disdetta della quantità di cibo, è stato relativamente breve, e in cui abbiamo chiacchierato tutti allegramente e serenamente, siamo andati tutti nella stanza dove c'è l'albero di Natale e sotto al quale c'erano tutti i regali.


Susie leggendo dai biglietti ha distribuito a ciascuno i propri e poi, armati di bidone della spazzatura per le cartacce e cestini per mettere i regali, ci siamo dati allo scarto! Io ho ricevuto: un paio di guanti di lana colorata, delle formine per i biscotti e dei pantaloncini da atletica da "Santa", una felpa del Mississippi State da Susie e Charlie, un carta regalo dal cinema in cui andiamo sempre da Stefan, una trousse di Marc Jacobs con dei trucchi e due paia di orecchini da Matt e una scatola di latta con dei waffles al cioccolato da David. Da quello che mi è sembrato i miei regali sono piaciuti a tutti e sono stati abbastanza azzeccati perché le taglie erano giuste, quindi sono stata davvero soddisfatta.  Dopo tutto era una bella scenetta: eravamo davvero una famiglia, un po' insolita, riunita per Natale a scartare i regali, mi sono sentita bene! Una volta sistemato un po' tutto e raccolto gli avanzi di cibo, ci siamo caricati in macchina e siamo andati al cinema. Anche se mi sembrava strano, non ci ho messo molto a capire che qui è una cosa molto comune andare al cinema il giorno di Natale, a parte il fatto che un sacco di film uscivano proprio quel giorno, ma anche all'interno del cinema c'era un sacco di gente e la coda alle casse era lunghissima! Noi fortunatamente avevamo già comprato i biglietti online in mattinata, così non avremmo rischiato di beccarci un sold out per il film, uscito il giorno stesso, che volevamo assolutamente vedere: The wolf of Wall Street. E' con Leonardo Dicaprio e, seppure il film non fosse uno dei migliori che avessi mai visto (e poi davvero troppo lungo, poco più di 3 ore!) lui è stato a dir poco fenomenale e ti teneva con gli occhi incollati allo schermo. Comunque ho saputo che tra poco uscirà anche in Italia, meno di un mese, quindi consiglio di andarlo a vedere. Quando è finito era orami sera tardi e così siamo tornati a casa, ci siamo serviti degli avanzi dal mezzogiorno e poi siamo andati ciascuno in camera sua, dove ho scritto velocemente un post e sono andata a dormire. Ed ecco che Natale era già finito. Eh sì, si aspetta a lungo ed è una vera e propria tappa nell'anno all'estero, segna la metà circa dell'esperienza, un punto di arrivo (riuscire a trascorrerlo senza la propria famiglia) ma anche un punto di partenza per la seconda parte dell'anno che di solito, è molto diversa dalla prima. Io mi ritengo soddisfatta perchè, seppure non sia stato come lo avevo sognato, con un sacco di gente e cibo buono, è pursempre stato un Buon Natale.

Nessun commento:

Posta un commento