domenica 22 dicembre 2013

Puerto Rico (part 2)

Day 4 27/11
Il quarto giorno, dopo la solita colazione bella abbondante, siamo partiti nuovamente in macchina diretti alla Blu Bay, questa baia famosa perché ospita una particolare specie di plancton che, al buio, è fluorescente. Proprio per questo ci sono diverse agenzie che organizzano tour in kayak di notte attraverso la baia per poter vedere questa spettacolare specie di plancton. Siccome avevamo avuto problemi a contattarli telefonicamente per prenotare un tour, avevamo deciso di andare sul posto e vedere cosa riuscivamo a fare. Dopo ore e ore in macchina (il posto era abbastanza lontano) e dopo aver provato a vuoto con un bel po' di agenzie (era tutto sold out) stavamo per perdere la speranza , quando abbiamo visto un cartello pubblicitario con il numero di una di queste agenzie che non avevamo ancora contattato; e quello è stato il colpo di fortuna! Infatti siamo riusciti facilmente a prenotare 4 posti (Susie non se la sentiva di farlo) per quella sera stessa. Dopo tutte quelle ricerche un po' stancanti, ci siamo fermati in un ristorante self service sulla strada di cucina cinese; giusto per uno spuntino. Belli sazi e riposati eravamo pronti per una passeggiata nella foresta tropicale El Junque. Io ero stra esaltata: camminare in una foresta tropicale mi ha sempre affascinata ed era decisamente nella mia Bucket List; non ha deluso! Ci si poteva entrare con la macchina e poi c'era dei parcheggi con tanto di bagni e punti di ristoro prima di ogni percorso che si snodava all'interno della foresta. Ce ne erano tantissimi e di diversi livelli, noi ne abbiamo scelto uno non troppo tosto di circa 20 minuti andata e 20 ritorno. Eravamo completamente immersi nella natura circondati da questi alberi altissimi e da un sacco di piante che non riuscivo nemmeno a riconoscere con delle foglie enormi che erano grandi quanto me. La vegetazione era fittissima, tanto che non si riusciva a vedere il cielo. Sfortunatamente non siamo riusciti a vedere nessun animale particolare anche se riuscivamo a sentire i versi di un sacco di uccelli. L'umidità, come c'era da aspettarsi era pazzesca ed ad un certo punto si è pure messo a piovere (proprio come testimonia il suo nome in inglese, rainforest). Per tutto il percorso eravamo stati affiancati da un fiumicello con piccoli ponti di legno, laghetti e cascatelle ed il percorso si concludeva con un enorme cascata dove c'erano addirittura alcune persone che si sono messe a farsi il bagno. Mentre l'andata era quasi tutta in discesa e quindi abbastanza tranquilla, il ritorno erano tutti gradini e sentierini in salita, quindi, già un po' stanchini, è stata davvero tosta. Alla fine però eravamo tutti soddisfatti perché quello che eravamo riusciti a vedere era davvero meraviglioso.
 












 


 


Dopo essere andati a riprendere la macchina e mentre uscivamo dalla foresta abbiamo fatto ancora due tappe: una presso una torretta alta qualche decina di metri, dalla cui cima si vedeva un panorama spettacolare (tutta la foresta, le montagne e la costa) e un'altra presso alcune cascate che davano sulla strada e che erano belle alte.





Una volta usciti dalla foresta avevamo voglia di mare così siamo andati in una nuova spiaggia, un po' più desolata e tranquilla della nostra di fronte all'hotel. Proprio quando siamo arrivati sfiga vuole che ha ricominciato a piovere, ma, essendo il tempo comunque caldo, io David e Stefan abbiamo deciso di buttarci in acqua ugualmente. La sensazione di farsi il bagno sotto la pioggia è bellissima e anche l'acqua era talmente cristallina e piatta che era un piacere nuotarci. Quando siamo usciti ci siamo riparati sotto una specie di gazebo di legno e, quando finalmente ha smesso di piovere, David si è messo ad esercitarsi con il suo elastico per l'equilibrio mentre io e Susie (si sa che le donne sono più golose) ci siamo mangiate un gelato.


 





Dopo la tappa alla spiaggia ci siamo asciugati alla bell'è meglio e, ancora comunque bagnaticci, ci siamo fermati da Wendy's per ammazzare un po' di tempo prima del nostro tour in kayak che iniziava alle 8 e per mangiare qualcosa.
Verso le sette ci siamo messi in viaggio in direzione della Blu Bay per il nostro tour, durante il quale, Susie ci avrebbe aspettati dormicchiando in macchina. Lì, presso un porticciolo,  ci siamo dovuti dividere in coppie (Matt-David, io-Stef) ci hanno assegnato i nostri kayak e i giubbottini salvagente e insieme al resto del gruppo, una 20ina dio persone, siamo entrati in acqua e abbiamo cominciato a pagaiare nella direzione indicata. La cosa bellissima, ma anche quella più difficile, era che non c'era alcun tipo di illuminazione se non dei piccoli starlight attaccati sulla punta davanti e dietro di ciascun kayak e, muovendoci in fila indiana l'unica cosa che potevamo vedere era solo lo starlight del kayak di fronte a noi. All'inizio non era poi così male perché eravamo vicini al porticciolo, quindi c'erano le luci della costa e tutto il cielo stellato sopra di noi, ma poi siamo dovuti entrare in un a specie di tunnel formato da mangrovie tutte intrecciate fra di loro e quindi all'interno era completamente buio. Non si vedeva ad un palmo dal naso. Ragion per cui diventava difficilissimo pagaiare, io e Stefan finivamo continuamente a scontrarci con le "pareti" di mangrovie del tunnel e ci impigliavamo tutti. Il problema poi era che, come ci avevano detto le guide all'inizio, in questi casi non ci si può dimenare come pazzi se no si rischia di far ribaltare il kayak e finire in acqua, quindi bisogna muoversi lentamente e solo avanti e indietro, mai sui lati. Non vi dico in quante piante si sono impigliati i miei capelli hahaha. Però era una cosa davvero straordinaria, pagaiare in un tunnel di piante di notte senza riuscire a vedere nulla! Quando finalmente ne siamo usciti, eravamo in una baia chiusa dove l'acqua era calmissima e non soffiava un filo di vento. Sopra di noi c'era nuovamente il cielo stellato e, questa volta, lo si riusciva a vedere anche più chiaramente perché eravamo lontani dalle luci del porto. La cosa più spettacolare però, era decisamente l'acqua: come avevo accennato è popolato da una specie particolare di plancton (che vive solo in altri 3 posti al mondo!!) che, quando si agita l'acqua, si illumina, di una sorta di verde-giallino fluorescente creando un effetto sorprendente. E' una sorta di "arma di difesa" per spaventare i predatori che però ai nostri occhi è un bellissimo spettacolo. Quindi, dopo che la guida ce ne ha parlato un po' e ci ha spiegato bene come ciò sia possibile, ci ha lasciato un po' di tempo libero per pagaiare in giro e giocherellare con l'acqua. tutti che mettevano le amni in acqua e le scuotevano e si creava una sorta di alone fluorescente. Matt mi ha detto che, l'ultima volta che c'erano venuti e avevano fatto questo tour, avevano persino potuto farsi il bagno nell'acqua, cosa che ora è vietata perché, si è scoperto poi, le varie creme corpo e gli spray antizanzare dei turisti, uccidevano questo tipo di plancton. Peccato.. E' stato comunque qualcosa di grandioso, insomma cose che non si vedono tanto frequentemente!! Il ritorno attraverso il tunnel è stato più o meno come l'andata anche se ora eravamo più pratici e siamo persino riusciti a sentire nell'oscurità il verso, facilmente riconoscibile, di una particolare rana del posto chiamata Coquì, appunto per il suono del suo verso.  Mi è dispiaciuto un sacco non aver potuto scattare fotografie, ma ovviamente essendo in acqua, tra gli schizzi e il rischio di cadere, non mi sono fidata a portarmi dietro il cellulare o la macchina fotografica, sarebbe stato stupendo però. Una volta ritornati al porto ci hanno dato dei biscottini come piccolo snack. Io ero esausta, mi facevano male le mani (in seguito mi si è formata anche una specie di vescichetta) e la schiena perché avevamo pagaiato per quasi 3 ore!!!! In macchina Susie dormiva alla grande! Senza svegliarla siamo saliti tutti e ci siamo diretti in hotel. Io ho dormito per tutto il viaggio di ritorno ed è stata anche la prima cosa che ho fatto in camera hahaha, la giornata mi aveva davvero sfinita.

Day 5 28/11
Thanksgiving day!! Il mio primo thanksgiving statunitense! Decismaente insolito e non proprio tradizionale però hahah.... Infatti seppur la regola voglia che si stia al calduccio a  casa con tutta la famiglia riunita mangiando tacchino, noi eravamo su un isoletta tropicale e non abbiamo mangiato proprio per nulla tacchino. In mattinata, essendo l'ultimo giorno con la macchina, abbiamo deciso di avventurarci un po' sulle montagne, zona in cui non eravamo ancora stati, per andare in questo esotico paesino, di cui purtroppo mi sono dimenticata il nome. Era molto caratteristico, con queste sorta di capannine e pieno di bancarelle con souvenirs e chioschi che preparavano pina colade, moltooo tipiche! E' stato piacevole passeggiarci attraverso, con tutto il caos della gente del posto (urlano sempre) l'odore di maialini arrostiti in bella vista infilati negli spiedini e la musica tipica proveniente da un qualche baretto.



Verso pranzo siamo ritornati indietro e, mentre tutti gli altri sono rimasti in hotel a fare un sonnellino ancora stanchi dal giorno prima, io e Matt siamo andati in spiaggia, quella di fronte all'hotel, a prender eun po' di sole. Prima però ci siamo fermati da Subway (l'unico posto aperto) a prendere un panino al volo da mangiare sulla sabbia. Seppur non fosse il classico Thanksgiving e decisamente non come me l'ero immaginato, si stava bene: pic nic di fronte all'oceano, sotto il sole ascoltando musica e rispondendo ai messaggi di auguri da parte dei miei amici. Siamo restati lì quasi tutto pomeriggio, fino a quando non si è messo a piovere. Allora in fretta e furia abbiamo raccolto tutto e siamo ritornati in hotel. Siccome dopo poco ha smesso ma non avevamo voglia di tornare in spiaggia, siamo scesi in piscina con anche David. Siccome non avevamo avuto un grande pranzo, abbiamo deciso di festeggiare facendo un bella cenetta nella parte nuova i San Juan. Così, dopo esserci lavati, preparati e vestiti carini, siamo andati lì in macchina per cenare e passare la serata.  Il ristorantino che abbiamo scelto era molto carino: dentro era arredato come una sorta di sottomarino, con gli oblò al posto delle finestre e un sacco di acquari da cui potevi scegliere tu stesso le aragoste o altri crostacei. Io però sono andata di pollo che, onestamente era molto buono. Dopo cena abbiamo passeggiato lungo il mare dove c'erano un po' di artisti di strada tra cui uno che mi è piaciuto in particolare che faceva fare i numeri a dei pappagalli, e siamo arrivati fino al porto dove c'erano ben 2 navi da crociera ancorate.. Ci siamo fermati da Starbucks che Matt voleva un frappuccino e poi siamo ritornati alla macchina per tornare in hotel a fare le valigie: il giorno dopo saremmo partiti!!

Day 6 29/11
Black Friday, ma invece che shopping pazzo come quasi tutto il resto d'America noi eravamo in viaggio! Abbiamo fatto la nostra ultima e super mega abbondante colazione internazionale e poi, avendo la camera fino alle 11, abbiamo passato la mattinata in piscina anche se il tempo era brutto ed il cielo nuvoloso. Dopo aver consegnato la camera ci siamo fatti tenere le valigie dalla reception e abbiamo fatto un'ultima passeggiata in Carolina prima di prendere il taxi per l'aeroporto. Il nostro aereo partiva alle 3 di pomeriggio e, questa volta, è filato tutto liscio. Prima del primo volo non ho mangiato nulla perchè non ero per niente affamata, mentre invece, ad Atlanta, prima del secondo volo, ci siamo fermati da Popeyes a mangiare pollo fritto. Siamo arrivati a casa di sera molto tardi, Charlie ci ha anche fatto trovare un po' di catfish nel caso fossimo affamati. Eravamo distrutti ma contenti, in generale è stata una bella vacanza, piena ed in un posto paradisiaco, decisamente uno di quei posti in cui mi piacerebbe ritornare.

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