mercoledì 14 maggio 2014

NYC

"Vedrai che New York ti piacerà, è la città che non dorme mai!"
 
Day 4 15/3
Il nostro pullman per andare da DC a New York doveva partire alle 9 di mattino, quindi ci siamo dovuti alzare davvero presto, fare colazione all'hotel in frettissima e poi buttarci in metro per poter arrivare in tempo al posto dove pensavamo avremmo trovato il pullman. Ecco, come si dice sempre, quando si è di cosa e con i minuti contati va tutto storto. Prima di tutto quel giorno in Washington c'era una specie di maratona quindi la metro pullullava di persone, tutte in tenuta sportiva per andare a sta gara e quindi, seppur prestissimo, era tutto a rilento perché c'era un sacco di gente ovunuqe. Poi Stefan, anche in modo un po' arrogante, si è preso carico di guidarci al posto dove, secondo lui, c'era la stazione dei pullman. Il fatto è che non voleva ascoltare i consigli di nessuno e più e più volte ha ripetuto che aveva la situazione sotto controllo, sapeva dove stavamo andando e non aveva bisogno dell'aiuto di nessuno. Il fatto è che poi siamo arrivati alle 8.50, dopo qualche fermata di metro, nel bel mezzo di Chinatown e l'indirizzo che avevamo non corrispondeva perché non riuscivamo a trovare la via. Panico! Ovviamente è normale poter sbagliare ma il fatto che Stefan sia stato così arrogante e sicuro di sé stesso mi dava sui nervi! Abbiamo chiesto un po' in giro e nei bar ma nessuno sapeva darci indicazioni precise ed intanto il tempo passava... Da una mamma in strada abbiamo notato che due fermate di metro più avanti c'era una stazione ferroviaria da cui partivano anche dei pullman ed abbiamo dedotto che quella doveva essere anche la nostra meta. Siamo saltati in metro e ci siamo diretti là il più velocemente possibile ma, come c'era da aspettarselo siamo arrivati troppo tardi e il pullman era già andato. Io ero nerissima e sul punto di scoppiare in una mega litigata con Stefan. Siccome però ormai non c'era più molto che potessimo fare, abbiamo deciso di prendere la cosa con filosofia e di riarrangiare i nostri piani. in pochi minuti siamo venuti a questa conclusione: avremmo dovuto comprare nuovi biglietti da e per New York perchè i nostri ormai non potevamo più usarli (e non c'era nemmeno il rimborso!) e avremmo cancellato la prenotazione all'hotel in Philadelphia dove inizialmente avevamo pianificati di andare a passare un giorno e mezzo, e sostituito quello notte con una in più a New York per poter avere più tempo in città  dato che avevamo praticamente perso la prima giornata. Il primo pullman disponibile era alle 2 del pomeriggio, l'ora in cui saremmo dovuti arrivare a NY se avessimo preso il nostro.. Ma cosa potevamo fare, ormai quello che era fatto era fatto e si sa che ogni tanto gli inconvenienti capitano in viaggio! Quindi ci siamo messi l'anima in pace e, siccome la stazione era molto grande ed aveva anche molti negozi, abbiamo girovagato lì in giro per passare il tempo. Verso mezzogiorno abbiamo mangiato nell'area ristoro e io e Dom ci siamo presi una pizza ai peperoni gigantesca da dividerci:

Dopo ci siamo messi al Mc ad aspettare fino a quando è arrivato il momento di partire. Insomma non abbiamo fatto nulla tutta mattina ed è stato un po' un tempo infinito ma è passata e sono ritornata ad essere esaltata perché stavamo andando nientemeno che a... New York City! WOOW
Sul pullman io ero di fianco a Susie mentre Stefan e Dom nei posti in fondo. Devo dire che il pullman era proprio carino, con i sedili comodo e spaziosi e wi-fi. Io ho passato metà del viaggio a dormire e l'altra metà ad ascoltare musica, chiacchierare con Susie e guardare fuori dal finestrino. Abbiamo attraversato ben 4 stati: Virginia, Pennsylvania, New Jersey e New York! Il viaggio è durato quasi 4 ore e siamo arrivati alle 5.30 passate. Già da prima di entrare nella città abbiamo iniziato a vedere il profilo e tutti gli edifici alti: che spettacolo!! Ero emozionatissima, eravamo nella Big City! Dalla stazione dei pullman abbiamo camminato direttamente al nostro hotel perché era in zona e prendere un taxi sarebbe stato solo più complicato. Come siamo usciti fuori dalla stazione non vi dico quello che mi presentava: un'esplosione caotica di colori, suoni, gente indaffarata, clacson delle macchine, semafori ovunque ed edifici che si stagliavano nel cielo e ti facevano sentire una formica. New York mi ha colpita fortissimo subito, ti senti catapultata in un modo a sé, un mondo molto incasinato e frenetico. Il nostro hotel, Club Quarters era davvero in centro e vicino a tutto. Eravamo a 10 minuti da Times Square e proprio dietro il Rockerfeller Center . Anche all'interno era molto carino e la camera spaziosissima con un mega letto matrimoniale e un divano letto doppio quindi ci stavamo tutti e 4 comodi. Dopo aver lasciato giù valigie e bagagli vari, ci siamo coperti bene visto che si prospettava una serata fredda, e siamo usciti per andare a cena. Abbiamo camminato praticamente lo stesso tratto che avevamo percorso venendo dalla stazione e ci siamo fermati da T.G.I.F. dove io ho preso una pasta con i gamberetti. Molto buono ma affollatissimo, come tutto del resto in quella città!! Da lì siamo andati a fare giusto una passeggiata veloce in Times Square e sono rimasta sconvolta: non è niente come vi possiate immaginare! Nessun posto che abbia mai visto è lontanamente simile. Non importa quante fotografie o film vediate, non è niente in confronto ad essere lì, in mezzo alla marea di turisti, circondata da quegli enormi schermi pubblicitari tutti illuminati e sgargianti, vi dico solo che era buio ma laggiù sembrava giorno talmente eravamo illuminati! E' stata solo una cosa veloce perché stavamo riaccompagnando Susie in hotel che era stanca e voleva andare a letto, poi ci ha lasciati liberi di uscire di nuovo a noi e così siamo potuti ritornare e siamo rimasti li per quasi tutta la notte! Infatti è proprio vero, questa è the city that never sleeps:
 














 
Erano le 3 passate e tutti i negozi ancora aperti e la gente che lavorava e faceva shopping tranquilla come se fossero le 10 di mattina, strepitoso!Siamo entrati nel famoso negozio delle M&M's, dall'Hard Rock Cafè e diversi negozi lì intorno. Ci siamo anche riempiti di foto tra di noi:
 






 
 
Quando eravamo troppo stanchi ed infreddoliti per continuare a stare in giro siamo tornati all'hotel e, di soppiatto siamo entrati in camera ed abbiamo fatto tutto piano per evitare di svegliare Susie che se la dormiva alla grande. Come prima giornata, anche se avevamo visto solo la NY notturna, ottima impressione, tutto come un film, ma ancora più vivido!
 
Day 5 16/3
La mattina dopo ci siamo dovuti svegliare tutti presto per docciarci e poi siamo usciti con l'idea di andare a fare i biglietti per uno di quei tour bus in cui puoi salire e scendere e che ti portano nei posti di maggior interesse. Ci siamo fermati a comprare un donnut per colazione e poi siamo andati alla fermata più vicina di uno di quei bus e abbiamo fatti i biglietti validi per due giorni. Per tutta mattina abbiamo semplicemente girovagato su quelli (al piano di sopra che era aperto) che ci hanno portati in giro per tutta la città nelle varie aree di Manhattan: Downtown New York, Harlem, Chinatown, Soho, Little Italy... Nel frattempo c'era una guida che ci dava ogni sorta di informazioni storiche e curiosità riguardo quello che vedevamo. Era una bella giornata, freddissima, ma soleggiata, normale per l'inverno Newyorkese. I panorami e gli scorci della città che ci si presentavano alla vista erano proprio come quelli che si vedono nei film, che emozione! I tipici taxi gialli con i clacson strombazzanti ovunque, gente indaffarata vestita tutta in tiro pronta per recarsi ai suoi uffici, artisti di strada e mendicanti agli angoli dei marciapiedi, negozi e ristoranti ovunque, tutto coloratissimo a causa dei cartelloni pubblicitari sgargianti che attiravano sempre la mia attenzione, bandiere americane svolazzanti appese a quadi ogni edificio, grattacieli bellissimi tutti in vetro che a cercare di guardare la sommità viene male al collo... Vi lascio le foto perché non saprei come descriverla meglio.














 
Siamo scesi verso l'ora di pranzo nella'area di Central Park, anche se abbiamo deciso di non entrarci perché faceva troppo freddo e non avevamo voglia di passeggiare per ore. Così ci siamo fermati in un baretto a mangiare giusto un panino per pranzo. Dopo esserci coperti di nuovi per affrontare il freddo vento fuori, siamo saliti su un altro di quei pullman che ci ha portati fino ala base dell'enorme Empire State Building.
 
 
Un sacco di persone ci avevano consigliato di salirci fino in cima perché non ce ne saremmo pentiti e sarebbe stata un'esperienza indimenticabile, così siamo scesi dal pullman e, io Dom e Stefan, siamo entrati a fare i biglietti per salire in cima e vedere il panorama della città dall'alto, mentre Susie, che ci era già stata e non aveva voglia di risalirci, ha deciso di aspettarci in uno Starbucks. Il biglietto che abbiamo deciso di fare per salire in cima all'Empire era uno di quelli versione premium, ovvero ci saremmo saltati tutta la coda infinita agli ascensori e in più avremmo avuto incluso anche una simulazione di un volo sui tetti di New York. Quindi una volta entrati abbiamo avuto una corsia riservata a noi, così siamo potuti salire su circa fino al piano 80 (OMG) dove abbiamo fatto questa simulazione. In sostanza si trattava tipo di un piccolo cinema, in cui i sedili si muovevano per render eil tutto più realistico e nel frattempo guardavamo un filmino girato da un aereo che mostrava bene tutta la città dall'alto e si avvicinava alla sommità degli edifici più importanti. Era un po' quello che avremmo visto dall'Empire lo stesso, però questo era più avvincente perché era fatto davvero bene, i movimenti dei sedili andavano in sincronia con le virate del filmino e quindi dava davvero l'impressione che fosse reale. E' durato 20 minuti circa e poi da lì abbiamo dovuto prendere un altro ascensore per arrivare all'OTTANTASEIESIMO piano!! Quello è il primo e più famoso osservatorio, che gira tutto intorno all'edificio e da cui si può vedere la sommità di New York in ogni angolazione. Ce n'è anche un altro al 102esimo piano ma bisognava pagare un'aggiunta quindi abbiamo evitato perché la differenza non sarebbe stata molta. E' stato semplicemente mozzafiato, non ci sono altre parole per descrivere quest'esperienza indimenticabile. Non so se fossi stata tanto in alto prima in vita mia e lassù, su una città come New York, ti senti davvero in capo al mondo!!!!Faceva venire i brividi vedere tutti quei grattacieli che, seppure sembrava si sforzassero di raggiungerlo, non ci arrivavano neanche vicini all'altezza dell' Empire State Building. Camminando tutto intorno si potevano localizzare Central Park (un'enorme quadrato verde) Rockerfeller Center, Manhattan, il ponte di Brooklyn e, ovviamente lei, The Statue of Liberty! era la prima volta che la vedevo da quando eravamo arrivati a New York perché come ben tutti sapete, è  fuori dalla città, sulla sua isoletta a parte ad accogliere chi arriva via mare, e, dato che non sia molto alta, è un po' difficile vederla via terra. Mi ha fatto stranissimo perché, era stata la prima immagine ad accogliermi in America al mio arrivo, quando stavo per atterrare a New York e l'avevo vista dal finestrino del mio aereo, quando questa stravolgente esperienza era appena iniziata, e avevo tante cose davanti a me.. Sì mi ha proprio riportato indietro al mio arrivo in questo continente! Comunque, nonostante il freddo polare che c'era, siamo restati fuori fino a quando siamo riusciti a sopportare. E' stato semplicemente fantastico e sono così grata di essere riuscita a farlo. Ovviamente non sono mancate le migliaia di fotografie:







 
Che ne dite? Bello quanto ve l'ho descritto vero? Comunque seppure a malincuore, è arrivato il momento discendere, anche perché Susie ci stava aspettando. L'abbiamo riincontrata all'uscita e le abbiamo raccontato tuto super esaltati, anche se per lei, essendoci già stata, non era questa grande cosa. Da lì abbiamo preso un altro di quei bus che ci hanno scarrozzato di nuovo un po' in giro, mentre la guida ci dava tutte le informazioni. Siamo passati vicinissimi al ponte di Brooklyn e al punto via terra più vicino possibile alla Statua della Libertà da cui si riesce ad intravedere. Siamo passati da Broadway, davanti al Rockefeller Center con tutti i turisti che pattinavano (la pista era ancora aperta) e poi siamo ritornati nella zona del nostro hotel. Ci siamo fermati in camera a riposarci un po' e cambiarci e poi siamo usciti per cena. Siccome Matt mi aveva detto che NY è famosa per la sua pizza, perché è molto sottile e una delle più buone degli Stati Uniti, abbiamo deciso di fare pizza night e siamo andati in questo ristorante che faceva solo pizze ma di ogni tipologia immaginabile! Io mi sono presa due tranci, uno ai funghi e le olive nere, e uno con su pezzettini di pollo, giusto perché volevo provare qualcosa di nuovo! Ammetto che fosse proprio buona, niente a che fare con Dominos o Pizza Hut!! Dopo cena abbiamo riaccompagnato Susie in camera e poi noi siamo usciti per conto nostro. Siccome in giornata avevamo visto Macy's (quello di NY è uno die più grandi stores al mondo) volevamo andarci a fare un po' di shopping in serata, ma siamo arrivati troppo tardi ed aveva già chiuso perché, essendo domenica, chiudeva prima. Allora ci siamo fermati in alcuni negozietti in zona giusto per comprare un po' di souvenir regalini e io mi sono anche presa la classica maglietta I <3 NY hahaha! Siamo ritornati (sempre a piede, ed era un bel pezzo) in Times Square dove abbiamo avuto un'esperienza un po' folle! Stavamo passeggiando tra i turisti ed i negozi ed abbiamo deciso di entrare da American Eagle dove stavano facendo una specie di contest, 15 seconds of fame: scattavano delle foto divertenti in onore del st. Patrick Day (che sarebbe stato il giorno dopo) e le migliori le avrebbero messe sul grande schermo pubblicitario sopra il loro negozio che, tra l'altro era uno dei più grandi di tutta la piazza, così che tutti avrebbero potuto vedere la foto e poi si sa, l'emozione di vedere la propria faccia in un megaschermo di Times Square non è mica roba da nulla! Noi ovviamente non abbiamo perso tempo, ci siamo messi in coda, e abbiamo fatto subito la foto. Poi siamo usciti e abbiamo atteso pazientemente per vedere se eravamo staati fortunati abbastanza. Dopo un 10 minuti buoni quando avevamo ormai perso ogni speranza.. PUM! Le nostre facce saltano fuori, dimensione MAAAXI! Io mi sono messa ad urlare e ho fatto subito una foto allo schermo! Ero su un megaschermo in Times Square!!! Che emozione ragazzi! Guardate che carini che siamo:

Ancora con i brividi siamo restati in giro un po' ed è stato divertente  tra negozi, artisti di strada e personaggi un po' singolari...






 
 
Intorno alle2 ci siamo fermati da Starbucks a mangiare biscotti e frappuccini e poi siamo tornati in camera un po' troppo tardino visto che il giorno dopo volevamo svegliarci presto perché sarebbe stata l'ultima mezza giornata prima di prendere il pullman per tornare a Washington e prendere l'aereo di ritorno.. Ma hey, va bene così, non è mica questa la città che non dorme mai?
 
Day 6 17/3
Per il nostro ultimo giorno a New York abbiamo deciso di prendere la metro di mattina presto e andare al Ground Zero, ovvero il suolo dove un tempo si trovavano le Torri Gemelle e che ora invece è diventato la sede di due impressionanti memorial a ricordo di tutte le vittime di quel terribile evento. Dopo una lunga coda ed essere passati attraverso vari metal detector, siamo sbucati nell'area immensa, tutta recintata, dove sorgevano le due torri. Nelle fondamenta delle torri, sono state create due immense piscine-fontane circondate da una specie di balaustra in cui sono incisi tutti i nomi delle vittime. Nel giorno del compleanno di ognuna delle vittime viene posta una rosa bianca sul loro nome. E' stato molto forte... mi ha fatta pensare tanto e tutte le persone mantenevano il massimo rispetto. C'erano dei volontari che davano informazioni e curiosità riguardo la costruzione di questi due memoriali e che ci hanno anche mostrato un albero, chiamato the Survivor Tree che è miracolosamente sopravvissuto all'attentato e che fiorisce rigoglioso ancora oggi. Ammetto che è stato un po' triste ma del tutto significativo. Alle nostre spalle poi abbiamo potuto osservare anche il nuovo Trade Center, ancora sotto costruzione che le andrà a sostituire.





 
 
Da lì abbiamo camminato verso la famosa Wall Street che è solo a pochi blocchi. Non era affollata come me la immaginavo ma è stato comunque carino poterla attraversare pensando a quanti uomini famosi e ricchissimi passano di lì ogni giorno e, molto probabilmente, proprio in quel momento erano chiusi lì dentro qualche edificio a lavorare. Abbiamo anche visto la statua dorata con il toro rampante!


 
Da lì abbiamo preso uno dei soliti bus che ci ha riportato in Times Square area e ci siamo fermati a pranzare da AppleBees. Come avevo detto, quel giorno era St. Patrick's Day che qui in america è una festa molto importante! Si tratta della giornata dedicata a tutti gli immigrati Irlandesi, che sono tanti, ed è tutto all'insegna del colore verde! Quasi tutte le città hanno grandi parati, ma niente è paragonabile a quella di New York, quindi come potevamo perdercela? Così siamo andati nel tratto che passava proprio dietro il Rockefeller Center, per restare vicini al nostro hotel e, nonostante il freddo assurdo, siamo riusciti a sgusciare tra la folla e siamo rimasti a guardare la parata per tutto il pomeriggio. Era bellissima, tutti che cantavano e urlavano a squarciagola, un'atmosfera davvero festaiola. Si trattava di bande, cheerleaders, acrobati, ballerine e suonatori di cornamusa che marciavano ritmicamente portatosi dietro ciascuno una melodia diversa. Erano quasi tutti vestiti con i classici kilt o comunque con abiti tradizionali Irlandesi ed erano sempre seguiti da alcuni che sventolavano la bandiera irlandese. Erano artisti provenienti da tutta la nazione e sono stati bravissimi!! Mi sono proprio divertita
 


 









 

Quando è finita e tutta la folla ha cominciato ad allontanarsi, essendo ancora presto per dirigerci alla stazione dei pullman, ci siamo rinchiusi in un caldo bar a bere una cioccolata calda. Abbiamo passato lì le nostre ultime orette in città e poi abbiamo camminato fino all'hotel, fatto il checkout, preso la metro e, una volta in stazione, il pullman di ritorno. Abbiamo cenato ad un ristorante italiano all'interno della stazione mentre aspettavamo per il pullman (che partiva alle 8 di sera) e poi, una volta a bordo, abbiamo dormito fino all'arrivo a Washington. Ad accoglierci c'era una Dc completamente bianca: durante i due giorni in cui eravamo a New York aveva innevato!! Coperta dalla neve era bellissima :)) Abbiamo preso un taxi che ci ha portati fino all'hotel (uno diverso da quello in cui avevamo precedentemente soggiornato e più vicino all'aeroporto) dove, dopo una doccia velocissima siamo crollati morti. Erano tipo le 3 e alle 6 avremmo avuto la sveglia per prendere in tempo il pullmino che ci avrebbe portati all'aeroporto, che incubo!
 
Day 7 18/3
Sveglia prestissimo, colazione all'hotel ancora mezzi addormentati, caricati sul pullmino e poi via verso l'aeroporto. Per fortuna è andato tutto liscio, siamo arrivati in tempo e non abbiamo dovuto fare corse pazze. Il primo volo ci ha portati fino a Chicago e non è stato troppo lungo, il secondo invece era in un aereo minuscolo e siamo tornati diretti a Jackson. Tra i due ci siamo fermati da Mcdonal'd all'aeroporto per pranzare. Io ero cotta dal viaggio e ho dormito tutto il tempo. Siamo arrivati a casa solo in tardo pomeriggio. All'aeroporto c'era il papà di Dom che era venuto a prenderlo e che ci ha ringraziato per la vacanza. E' stata davvero bella in generale e abbiamo avuto modo di vedere la Yankee land! Come la chiamano da quaggiù hahaha

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