Il mio primo weekend in cui sono uscita è stato bello, l'ho passato in gran parte con Marion, come ci eravamo accordate già in settimana, e mi sono divertita un sacco! Sabato mattina mi sono svegliata tardi, cosa rara qui, perché avevo un po' di stanchezza accumulata dalla settimana e il verdì è sempre sfiancate. Susie e Matthew era usciti presto per andare a trovare il nonno, così dopo colazione ho lavato le divise da cheer e letto un po', fino all'ora di pranzo quando io Charlie e Stefan siamo andati da Subway a mangiare un panino. Tornando a casa ci siamo fermati in biblioteca per chiedere se avevano un libro che ci serve per la scuola ma non l'abbiamo trovato, quindi Charlie ci ha accompagnati in un book shop in Ridgeland a dir poco enorme, con un sacco di piani, articoli musicali e cinematografici, aree lettura e sale per conferenze o presentazioni di nuovi libri: un paradiso per me! Talmente grande che c'erano anche bar e ristoranti dentro. Ci avrei passato ore e ore, ma Charlie ci ha lasciati giù e ci ha detto che ci aspettava in macchina, quindi avevamo poco tempo. Abbiamo trovato quello che cercavamo (probabilmente hanno ogni singolo libro al momento in commercio su questa terra), abbiamo pagato e, quando siamo arrivati alla macchina, era vuota. Ci siamo guardati un po' intorno ma non c'era nessuno, abbiamo tentato di chiamarlo e tutto, ma non ha risposto. Quindi, siccome non sapevamo dove andare, ci siamo seduti lì sul rimorchio (eravamo con il truck) ad aspettare. Ma erano tipo le 3 del pomeriggio, faceva un caldo assurdo, sotto il sole e non volevamo allontanarci perché magari Charlie sarebbe ritornato. Io ho cominciato a svarionare, tra il caldo e tutto il resto, lui che non rispondeva, noi mollati lì senza avere idea di dove fosse. Ed è stato lì che Stefan ha cominciato a parlarmi, davvero. Fino a quel momento non aveva mai voluto dirmi nulla, sarà stata la situazione, il fatto che non avevamo niente fare o che volesse farmi stare zitta che mi lamentavo troppo, ma si è messo a scusarsi per il suo recente comportamento. Mi ha detto che si è reso conto di come si comportava e che ha avuto un brutto culture shock in quel periodo. Si sentiva un po' perso e completamente dipendente dagli altri, abituato com'era a casa sua ad uscire a piedi o in bici e a raggiungere qualunque posto. Qui senza macchina non vai da nessuna parte, e non aveva nemmeno nulla di che da fare, quindi ha cominciato a deprimerdi un po' Inoltre mi ha sppiegato che, già in partenza si era accorto di essere meno eccitato di quanto immaginasse perché suo papà era tornato da un paio di settimane dall'Afghanistan e non lo vedeva da circa 6 mesi, quindi in quel momento l'unica cosa che voleva davvero era stare un po' con lui e l'idea di partire per l'America non lo esaltava più. Mentre parlava io sono restata zitta tutto il tempo perché ho capito che probabilmente non avevo mai davvero provato a mettermi nei suoi panni e, anche se lui non me ne aveva mai dato la possibilità, non gli ero mai stata d'aiuto in qualche modo. Quindi ora, alla luce di tutto questo, mi scuso di tutte le volte che magari, anche qui sul blog, mi lamentavo di lui o comunque scrivevo cose poco carine. In ogni caso mi ha detto che ora è più sereno e, non appena la sua spalla guarisce, non vede l'ora di poter giocare la sua prima vera partita e di ritrovare tutto quello che l'ha motivato a venire qui. Nel frattempo vediamo Charlie uscire tutto bello fresco dalla libreria (tipo un quarto d'ora dopo) e ci dice che doveva andare in bagno e che poi si era fermato a mangiare qualcosa pensando che noi ci avremmo messo tanto. Ma perché?! aaaaah Santa Pazienza! Va be', sistemato il disguido, siamo ritornati tutti a casa dove mi sono fatta una mega doccia e ho preparato la borsa con tutti i vestiti per passare il sabato sera e la domenica da Marion. Quando Susie è tornata a casa mi ha accompagnata a casa sua (vive in Madison) . Ho conosciuto i suoi genitori che sono gentilissimi , ci siamo preparate e poi ci hanno accompagnate (lei non ha ancora la patente) in "centro" dove siamo andate a mangiare un panino insieme. La nostra somiglianza mi inquieta, non riuscivo a guardare le foto che ci siamo scattate perché sembriamo davvero sorelle, fanno impressione! Abbiamo anche scoperto di avere la stessa taglia in tutto e lo stesso numero di piede, oltre ad essere altre uguali e ad occhio e croce pesare anche uguali.
Finito di cenare è passato a prenderci in macchina il suo ragazzo Barron, sì il cameriere di Georgia Blue, ed è stato imbarazzantissimo! Lui si ricordava perfettamente di me e vederlo lì in quella situazione con al sua ragazza mi metteva a disagio. Comunque lui è uno molto tranquillo e dopo le prime battutine non si è fatto più problemi e anche Marion continuava a ridere. Siamo andati in un parcheggio che era pieno di macchine e ragazzi, mi hanno spiegato che il sabato sera si incontrano tutti lì, e abbiamo raccattato su Tylor, il loro amico. Abbiamo girato un po' in macchina con la musica altissima perché l'impianto stereo del truck di Barron fa paura e faceva tremare tutta la macchina. Mi hanno fatto sentire tutti i tipi di musica e le loro canzoni preferite. Quando ci siamo stufati siamo andati tutti a casa di Marion (lei e Barron escono insieme da più di un anno quindi lui conosce anche i suoi genitori) e ci siamo visti Shark Tail. Dopo che loro se ne sono andati io e lei ci siamo messe in pigiama e ci siamo infilate nel suo lettone matrimoniale a guardare un altro film strappalacrime The voice, fino a quando non ci siamo addormentate.
La mattina mentre facevamo colazione con donnuts e macedonia, mi ha chiesto s emi andava di andare in chiesa con i suoi genitori. Siccome avevo molto sentito parlare della chiesa Americana e mi avevano detto tutti che era diversissima, ero curiosa ed ho deciso di andarci. Lei e la sua famiglia sono battisti e già mentre ci preparavamo sono rimasta sorpresa: qui le ragazze ci vanno con dei vestiti cortissimi, spalle scoperte e lei si è addirittura messa i tacchi! Lei comunque è una tipa completamente folle! Nonostante abbia solo 15 anni, le darei la mai età, sia per com'è fisicamente sia per come si comporta, poi ride sempre e si è messa addirittura a guidare fino alla chiesa, con sua mamma dietro che urlava come una pazza ad ogni stop hahahah! La chiesa e le messe americane, ora posso dirlo, sono tutta un'altra cosa: inanzitutto sembra tipo un teatro, con la galleria e la platea, le poltroncine che si tirano giù come quelle del cinema e un grande palco. La gente è tutta vestita con colori sgargianti, sul palco c'era una vera e propria band ( con tanto di chitarristi e batteristi) che accompagnava dei cantanti. Le canzoni erano religiose, ma così gioiose e allegre che, se non fosse stato per le parole che comparivano dietro sul megaschermo, stile karaoke, non l'avrei mai capito. Dopo un po' di canzoni c'era un momento in cui bisognava conoscere le persone sedute vicino, perché, a quanto dicevano, bisogna che tutta la comunità si conoscesse, quindi ho scambiato due chiacchiere con la famigliola seduta davanti a noi. Poi hanno fatto veder delle scene di un film su Mosè e un signore, il pastore presumo, vestito in giacca e cravatta è andato sul palco ed ha cominciato a leggere un passo della Bibbia, su Mosè appunto, e a commentarlo; rendendolo attualissimo. Mi è piaciuto tanto perché sembrava un vera e propria lezione, dava tanti insegnamenti e la gente prendeva anche appunti! Quasi tutti poi si erano portati dietro la loro Bibbia personale per seguire e in molti ce l'avevano scaricata sull'Iphone come e-book e seguivano da lì, da non crederci! Quando ha finito, è salita sul palco una ragazza che avrà avuto poco più die miei anni, e ha raccontato la sua storia, molto triste perché nell'arco di 3 anni ha perso sua mamma e la sua migliore amica a causa del cancro e suo fratello per suicidio. Abbiamo tutti pregato per lei, hanno cantato ancora un paio di canzoni e poi ci sono stati i saluti e ringraziamenti finali; il tutto è durato circa un paio d'ore.
All'uscita eravamo affamatissime quindi siamo andati a mangiare sushi in questo ristorantino giapponese, dove ti preparavano anche il pesce e il riso cuocendotelo davanti. Era tutto buonissimo, i suoi genitori mi hanno chiesto un po' dell'Italia e del perché ho deciso di diventare un'Exchange student e poi mi hanno addirittura offerto il pranzo!
Sisters |
Finito di cenare è passato a prenderci in macchina il suo ragazzo Barron, sì il cameriere di Georgia Blue, ed è stato imbarazzantissimo! Lui si ricordava perfettamente di me e vederlo lì in quella situazione con al sua ragazza mi metteva a disagio. Comunque lui è uno molto tranquillo e dopo le prime battutine non si è fatto più problemi e anche Marion continuava a ridere. Siamo andati in un parcheggio che era pieno di macchine e ragazzi, mi hanno spiegato che il sabato sera si incontrano tutti lì, e abbiamo raccattato su Tylor, il loro amico. Abbiamo girato un po' in macchina con la musica altissima perché l'impianto stereo del truck di Barron fa paura e faceva tremare tutta la macchina. Mi hanno fatto sentire tutti i tipi di musica e le loro canzoni preferite. Quando ci siamo stufati siamo andati tutti a casa di Marion (lei e Barron escono insieme da più di un anno quindi lui conosce anche i suoi genitori) e ci siamo visti Shark Tail. Dopo che loro se ne sono andati io e lei ci siamo messe in pigiama e ci siamo infilate nel suo lettone matrimoniale a guardare un altro film strappalacrime The voice, fino a quando non ci siamo addormentate.
La mattina mentre facevamo colazione con donnuts e macedonia, mi ha chiesto s emi andava di andare in chiesa con i suoi genitori. Siccome avevo molto sentito parlare della chiesa Americana e mi avevano detto tutti che era diversissima, ero curiosa ed ho deciso di andarci. Lei e la sua famiglia sono battisti e già mentre ci preparavamo sono rimasta sorpresa: qui le ragazze ci vanno con dei vestiti cortissimi, spalle scoperte e lei si è addirittura messa i tacchi! Lei comunque è una tipa completamente folle! Nonostante abbia solo 15 anni, le darei la mai età, sia per com'è fisicamente sia per come si comporta, poi ride sempre e si è messa addirittura a guidare fino alla chiesa, con sua mamma dietro che urlava come una pazza ad ogni stop hahahah! La chiesa e le messe americane, ora posso dirlo, sono tutta un'altra cosa: inanzitutto sembra tipo un teatro, con la galleria e la platea, le poltroncine che si tirano giù come quelle del cinema e un grande palco. La gente è tutta vestita con colori sgargianti, sul palco c'era una vera e propria band ( con tanto di chitarristi e batteristi) che accompagnava dei cantanti. Le canzoni erano religiose, ma così gioiose e allegre che, se non fosse stato per le parole che comparivano dietro sul megaschermo, stile karaoke, non l'avrei mai capito. Dopo un po' di canzoni c'era un momento in cui bisognava conoscere le persone sedute vicino, perché, a quanto dicevano, bisogna che tutta la comunità si conoscesse, quindi ho scambiato due chiacchiere con la famigliola seduta davanti a noi. Poi hanno fatto veder delle scene di un film su Mosè e un signore, il pastore presumo, vestito in giacca e cravatta è andato sul palco ed ha cominciato a leggere un passo della Bibbia, su Mosè appunto, e a commentarlo; rendendolo attualissimo. Mi è piaciuto tanto perché sembrava un vera e propria lezione, dava tanti insegnamenti e la gente prendeva anche appunti! Quasi tutti poi si erano portati dietro la loro Bibbia personale per seguire e in molti ce l'avevano scaricata sull'Iphone come e-book e seguivano da lì, da non crederci! Quando ha finito, è salita sul palco una ragazza che avrà avuto poco più die miei anni, e ha raccontato la sua storia, molto triste perché nell'arco di 3 anni ha perso sua mamma e la sua migliore amica a causa del cancro e suo fratello per suicidio. Abbiamo tutti pregato per lei, hanno cantato ancora un paio di canzoni e poi ci sono stati i saluti e ringraziamenti finali; il tutto è durato circa un paio d'ore.
All'uscita eravamo affamatissime quindi siamo andati a mangiare sushi in questo ristorantino giapponese, dove ti preparavano anche il pesce e il riso cuocendotelo davanti. Era tutto buonissimo, i suoi genitori mi hanno chiesto un po' dell'Italia e del perché ho deciso di diventare un'Exchange student e poi mi hanno addirittura offerto il pranzo!
Sushi |
Sei mio |
Provando i vestiti per il prom.. |
Marion ti assomiglia veramente tanto!!
RispondiEliminaE che dire...con quel vestito sei wonderful!! <3
È scioccante! Sicura di non aver avuto 2 figlie e una è stata separata alla nascita? Hahha
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